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Padre Paolo Ferdinando Borelli, ogni giorno leggeva il testamento della serva di Dio Nuccia Tolomeo - morto il 3 ottobre 2009
Padre Paolo Ferdinando Borrelli r
Grazie, Gesù, per averci regalato Padre Paolo. Alleluia!

rosa

Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Calabria

"Beato l'uomo che teme il Signore e trova grande gioia nei suoi comandamenti" (Sal 112, 1)
CIRCOLARE IN MORTE DI FR. PAOLO (FERDINANDO)BORRELLI
Carissimi fratelli,
il 3 ottobre u.s. alle ore 13.00, vigilia della solennità del N. P. S. Francesco, fr. Paolo Borrelli è tornato nella casa del Padre.
Era stato ricoverato circa un mese prima nel reparto di rianimazione dell'Ospedale Pugliese di Catanzaro per insufficienza respiratoria.
Le cure premurose e amorevoli dei medici non sono state sufficienti a ridargli quelle energie necessarie per riprendere il suo quotidiano servizio di Cappellano, così come era successo altre volte. I1 suo tempo terreno era scaduto, era pronto per il cielo.
I tratti salienti e riassuntivi della vita di fr. Paolo si possono racchiudere in alcune date:
04- 08- 1932 Nasce a Chiaravalle C. da Salvatore e Antonia Macri
08- 11- 1949 Professione Temporanea
08- 12- 1954 Professione Perpetua
15- 04- 1956 Ordinazione Sacerdotale
Dopo alcuni anni trascorsi nelle fraternità di Nicotera, Taurianova, Fiumara e Nicastro, il resto del suo servizio sacerdotale, quasi 40 anni, lo espleta nell'Ospedale di Catanzaro. Era il frate ospedaliere per antonomasia!
L'Ospedale era diventato una sua seconda famiglia. Conosceva tutti, dai medici ai para-medici, agli amministrativi. Era amico rispettoso di tutti e intorno a sè era riuscito a creare un clima di simpatia e di accoglienza. Aveva sempre una parola di conforto e di speranza per i suoi ammalati che visitava ogni giorno, mentre si interessava dei parenti degli stessi ammalati, curandone i rapporti e offrendo loro un sostegno spirituale.
Se la sua è stata una costante attività ospedaliera, non per questo tralasciava gli altri doveri del suo essere frate cappuccino. Amava essere presente nella fraternità locale e provinciale; sapeva intrattenere ottime relazioni con tutti i suoi confratelli e nelle varie circostanze era impossibile non sentire la sua voce, pronta ad allietare ogni convivialità.
Credo che fr. Paolo rimarrà vivo nel nostro ricordo come la figura ieratica che sapeva imporsi attraverso il comportamento autorevole e nello stesso tempo umile e con il suo inconfondibile vocione. Sono certo che fr. Paolo si è unito al coro degli Angeli per cantare senza fine le lodi del Signore.
Riprendendo la parola conclusiva dell'omelia di Mons. Antonio Ciliberti, che ha presieduto la solenne concelebrazione nella chiesa dell'Immacolata in Catanzaro, possiamo dire di aver perduto un valido cappellano ospedaliero e di conteggiare un frate in meno nel nostro annuario, ma abbiamo acquistato un intercessore in più in cielo.
Mentre raccomandiamo it nostro caro fr. Paolo alla misericordia di Dio attraverso i consueti s'uffragi, preghiamo it Signore che dia a tutti not che siamo ancora pellegrini su questa terra, la grazia di poterci preparare per it cielo vivendo una consacrazione orientata verso quei beni celesti che nessuno potry toglierci e per i quali vale la pena fare qualsiasi sacrificio.
Con affetto,
Fra Giovanni Battista Urso


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