Sito www.nucciatolomeo.it - Profilo Biografico di Nuccia in PDF scaricabile - BIOGRAFIA di Nuccia scritta dalla cugina Ida Chiefari in PDF

RAFFAELE GENTILE - biografia (film) cliccare

- 1° Convegno - TRA MEMORIA E PROFEZIA - 18 dic.2010 - 7 parti - cliccare sui relatori

Cantisani.Scerbo.Milito.Comito.Bonacci.Mulè.Ciliberti

- 2° Convegno - L'HUMANITAS - 26 novembre 2011 - 7 parti - cliccare sui relatori

bertolone.Facciolo.Chiriano.De Marco.Guzzo.Ciancio.Cantisani

- 3° Convegno - LA SALUS - 24 novembre 2012 - 7 parti - cliccare sui relatori

milito. ..bonacci...silvestre...talarico...Nania...ciancio...cantisani

Gentile ... ....Humanitas

rosarosa

 

RIFLESSIONE DI MONS. FRANCESCO MILITO

A poco meno di un anno ci ritroviamo in questo Auditorium – che ci richiama sempre il legame con la Chiesa di Catanzaro e la Chiesa universale – per riflettere per la terza volta sulla cara figura del Dott. Raffaele Gentile. Ringrazio dei saluti e degli auguri e partecipo la mia grande soddisfazione nel considerare che lo sviluppo del programma avviato due anni fa si sta realizzando gradualmente, anche se non senza pochi sacrifici di varia natura. Siamo intanto già – come avete avuto modo di notare – al secondo dei Quaderni che nel tempo trasmettono gli Atti di quanto si compie in questa sala e ciò è molto positivo, perché significa – come a suo tempo avevamo preventivato e anche programmato – che non ci si ferma soltanto a belle manifestazioni, ad una partecipazione diretta o auricolare ma si tramanda per il futuro il frutto di riflessioni, di testimonianze, di interventi articolati. L’anno scorso abbiamo riflettuto sul primo dei trinomi che scegliemmo nel varare questo programma di sviluppo di idee perché ci sembravano essere le caratteristiche del Dott. Gentile: l’Humanitas, la Salus, la Civitas. Partimmo dall’Humanitas perché ognuno di noi prima di essere qualcuno è anzitutto uomo nativo; poi, se questo essere uomo si sviluppa e si traduce in un modo molto articolato e molto denso, quella che è l’umanità, non un oggetto astratto ma la capacità di saper essere con gli altri e per gli altri figura di riferimento, veramente la realizza come persona. Ed in ciò abbiamo considerato come il Dott. Gentile è stato un maestro di vita silenzioso. Quest’anno è la volta della Salus e possiamo dire che siamo al cuore del trinomio, non perché la parola sta al centro dei due che l’accompagnano, ma perché noi conosciamo il Dott. Gentile soprattutto a partire dalla sua esperienza di medico, di dottore. Tutto quello che egli ha fatto nella vita, l’ha fatto a partire da questa dimensione chiara: studente universitario di medicina, per una professione limpida ai suoi occhi, una professione vissuta fino alla fine della vita come vocazione, come dimensione primaria. Il resto è stato come un’appendice, un riflesso, si direbbe oggi una declinazione di questa sua professione di fondo. Allora quest’anno siamo veramente al cuore e non è stato facile organizzare – per come lo si trova ora strutturato – il Convegno perché la lunga elaborazione, a cui abbiamo sottoposto tante idee, avrebbe desiderato di portare a compimento un’esplorazione, forse finora non tentata, e cioè il rapporto, per esempio, tra il Dott. Gentile e Luigi Gedda, capo storico dei Comitati Civici in Italia, figura di primo piano dell’Azione Cattolica ai tempi di Pio XII, ma anche scienziato di fama mondiale per quanto riguarda gli studi sulla genetica, soprattutto a proposito dei gemelli. Gentile, negli anni in cui anche la connessione tra politica, professione e apostolato era stretta, ha collaborato con lui e sulla rivista diretta da Gedda, di diffusione internazionale, dove ci sono suoi saggi nati chiaramente dall’osservazione diretta. Una pista che ci proponevamo era questa: che cosa oggi è documentato di questa collaborazione tra Gedda e Gentile, sia pur limitata nel tempo e, se vogliamo, ristretta? Un’altra considerazione era: che cosa negli archivi dell’Azione Cattolica è conservato? La prima pista non è stata possibile avviarla anche se, credo, resta in piedi per la sua validità; la seconda – che ho avviato personalmente presso l’Archivio Centrale di Roma – fino adesso non ha dato particolari risultati. È noto che gli archivi conservano e riservano piacevoli sorprese: le speriamo per noi. Sappiamo, tuttavia, una cosa: che la sua attività di medico è stata nei primi tempi l’attività di chi, a partire dall’esperienza, ha elaborato e prodotto saggi a livello scientifico e per quel tempo ciò è stato interessante. Poi – è indicato nel Programma – l’impostazione ha preso una via che, come in precedenza, mette a base la riflessione dei concetti di cui parliamo, oggi quindi “La Salus, tra corpo ed anima”, inquadramento di fondo per capire alcuni atteggiamenti e, poi come per le altre volte, ci sono delle testimonianze in diretta, che ci riportano al vissuto del Dott. Gentile. Una sintesi molto bella tra la teoria, l’approfondimento di concetti e l’empiria, cioè lo scendere nell’agire di una persona per indagare quanto nel suo campo specifico ha compiuto. Dunque, ancora una volta, un Convegno articolato e in sé completo. In questa mia introduzione vorrei portare a conoscenza dei presenti di un particolare che, in quest’anno Centenario del Seminario “San Pio X”, ritengo possa rappresentare un qualcosa che può in qualche modo interessare. Il Dott. Gentile è stato per molti anni – finché ha quasi potuto – medico del nostro Seminario Regionale “San Pio X”, cioè dal 1954 in poi. Lo ricordo bene perché ogni tanto ricorrevamo alle sue cure, secondo i turni, nell’ala ovest dell’ultimo piano, la più esposta a tutti i venti, dov’era l’infermeria. Ebbene, proprio quando il Seminario riapre i battenti, tra il 6 e il 10 settembre, probabilmente 1955, si è tenuto qui al “San Pio X” un corso di studio molto articolato per superiori e professori dei Seminari diocesani della Calabria. L’ultimo giorno del Corso – precisamente il 9 settembre – mattina e pomeriggio ci sono state delle lezioni tenute dal Dott. Pavoni, assistente nazionale del Centro Sportivo Italiano – una realtà che esiste ancora oggi – sul tema: “Sanità fisica come presupposto del lavoro formativo: ricreazione e sport nel Seminario”; allora idee già chiare su questo punto per i futuri preti. Al pomeriggio, lezione del Dott. Raffaele Gentile, sanitario del Seminario: “Igiene nel Seminario”, quindi la persona e l’ambiente. Alla fine del Convegno, quando richiamando l’Ordine del giorno, si vuole lanciare un messaggio, le conclusioni sono state le seguenti, e ci servono dopo per qualche riflessione: “I convegnisti, udite infine le due relazioni sulla “Sanità fisica come presupposto del lavoro formativo” e l’altra medico-sanitaria su “L’igiene nel Seminario”, sono stati concordi nel sottolineare l’importanza della ricreazione – centro sportivo – e l’opportunità che essa sia in Seminario diretta e regolare affinché sia sufficiente e funzionale, non stanchi, non diventi monotona, o di poco interesse e sfoci in un moderato sport, atto a formare l’uomo completo che risulta di una triplice realtà: corpo, anima e grazia”. Il Dott. Pavoni parlava addirittura di un “maestro della ricreazione in seminario, al pari di un maestro per la ginnastica, il canto e una commissione della ricreazione”, un elemento forte, cioè l’essere persona “impegnata” ma non tralasciando l’essere persona che “si ricrei”. “Con una ricreazione diretta e regolata si otterrà che, salvo casi di vera malattia che occorrerà preventivamente curare, il ragazzo pigro e apatico si muova e divenga con gli altri agile e attivo, mentre il ragazzo immoderato e intemperante impari a dominarsi e regolari”: lo sport come ginnastica dell’anima oltre che del corpo. Inoltre, “Si conviene che l’incondizionata permissione del giornale sportivo farebbe male per gli alunni del Seminario, giacché introdurrebbe in loro una mentalità materialistica.”
Queste cose oggi ci fanno forse un po’ sorridere. Negli anni successivi, tuttavia, il giornale sportivo passerà, soprattutto per opera di uno che ha conosciuto bene il Dott. Gentile, don Gabriele Bilotti, Vicerettore, appassionato di calcio che, non tanto furtivamente, informava settimanalmente i seminaristi più tifosi. “Che al lavoro di palestra debba essere preferito quello all’aperto, perché molto efficiente rispetto alla sua particolare finalità”. E da allora in poi, ogni mattina, d’inverno e d’estate, dalle sei e un quarto alle sei e trenta ginnastica per tutti, solo quando pioveva dentro, altrimenti sempre fuori. Ancora: “Che occorre limitare e sorvegliare il giuoco del calcio, giacché da un lato può costituire un buon discarico della naturale capacità aggressiva, è un esercizio di disciplina con la sottomissione alle regole – in questo campo praticamente sempre utili – e nel giuoco a giudizio dell’arbitro e dall’altro atto a sviluppare l’aggressività e a dare maggior lavoro agli organismi”. Anche per questo in Seminario quegli anni il campo sportivo – diventato ora per metà zona di parcheggio – ha conosciuto ogni giorno, ogni pomeriggio, partite tra le classi e qualche volta anche con competizioni con valide squadre esterne. “Sono invece da incoraggiare la ginnastica, l’atletica leggera, alcuni giochi di movimento e così via”. Si comprende bene come, sin da quando il “San Pio X” parte, c’è il Dott. Gentile che negli anni è coinvolto in quest’opera. Perché ho voluto fare questo accenno? Perché quest’anno che il nostro Seminario compie un secolo di vita, per almeno venti anni del suo secondo cinquantennio, ha avuto il Dott. Gentile come punto di riferimento. Allora penso che ricordarlo in questo Centenario significa ricordare che tanti sacerdoti calabresi o ex alunni, hanno avuto il loro – possiamo chiamarlo così – “medico di famiglia”, questa essendo il seminario, con tutto ciò che negli anni della crescita adolescenza significa la presenza di un medico, che non è soltanto uno che cura qualche malanno passeggero, ma che fa sentire, anche l’affetto di chi si mette vicino al corpo, e cura l’anima. Mi pare che questo ricordo, quest’anno in questa sede, in cui riflettiamo sulla “Salus”, sia un elemento di non poco conto se è vero che quando si fa con i moltiplicatori si fa un po’ all’infinito. Mi spiego. Giovani di allora, futuri sacerdoti, sono stati quelli che hanno avuto anche un accompagnamento per il bene che avrebbero fatto dopo. In termini concreti: in Calabria il tanto bene diffuso da tanti sacerdoti conosce anche, indirettamente, il bene avuto dal Dott. Gentile come loro curatore del corpo, ma fatto sempre come un uomo condotto dallo spirito. Con questo credo che tutto ciò che oggi sentiremo abbia un elemento in più, più specifico e credo sarà utile inquadrarlo nell’insieme delle altre cose. Buon lavoro!
+ Francesco MILITO Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi